Jo, Meg, Amy e Beth sono sorelle e vivono insieme alla madre, ognuna con un carattere decisamente diverso dall’altra. Jo è la scrittrice di casa e la sognatrice, vorrebbe l’emancipazione della donna nel mondo, Meg è semplice e buona d’animo che preferisce amare ed essere ricambiata, anche a costo di vivere in povertà, Amy sogna di sposare un uomo facoltoso e Beth, oltre ad essere una musicista senza eguali, è innocente e dolce. Le sorti delle giovani cambiano con l’arrivo di un ricco ragazzo Laurie, che guarda caso è anche il loro vicino di casa, e con la necessità di dover far fronte alle spese che la famiglia richiede per poter vivere dignitosamente. Riusciranno le nostre giovani fanciulle a poter realizzare i propri sogni?
Ecco l’ennesima trasposizione cinematografica di un romanzo assai famoso, quello appunto delle “Piccole
Donne” di Louisa May Alcott, stavolta realizzato per mano della capace Greta Gerwig, che è anche autrice
della sceneggiatura. Il film è assai scorrevole, anche se è fatto da continui flashback che portano lo spettatore a vivere la storia a ritroso rispetto a quella narrata nel libro. Il cast, composto da attrici quali Saoirse Ronan, Emma Watson, Laura Dern (che altri non è che la madre delle giovani) e anche la nostra amatissima Meryl Streep (nel ruolo della bisbetica zia March) è perfetto e le donne creano un connubio perfetto tra di loro. Il ruolo dell’uomo nel film è, a mio parere, abbastanza secondario, difatti i personaggi maschili sono privi di spessore psicologico: viene preferita la bellezza esteriore rispetto a quella interiore. L’unico salvabile tra loro è il povero Friedrich Bhaer che, viene banalizzato inizialmente dalla protagonista, riscoprendo in realtà un amore e un’intensità per lui senza limiti.
VOTO: 6,5