NESSUNO SI SALVA DA SOLO
In queste ultime settimane ho parlato spesso d’amore: quello romantico, dolce, spensierato, cheti fa sentire con i piedi ad un metro da terra… E poi c’è quello tragico! InItalia, ormai, il re indiscusso dell’amore passionale, ma tragico è uno per
antonomasia: Sergio Castellitto. Nessun
altro sa e può fare film così lenti, che durante la visione, ti permettono di
fare più cose contemporaneamente, come caricare la lavatrice, preparare il sugo
per il giorno dopo e stirare le camicie di tuo marito… Mi raccomando a non
togliergli questo primato, perché potrebbe rischiare di rimanerci male…
Premetto di non avere nessun tipo di pregiudizio nei confronti di Castellitto,
ma Sergio… da quando ti sei messo a girare film ispirati ai libri di tua
moglie, sei diventato insopportabile e palloso! Questa pellicola, come altre
prima, è l’ennesima prova del suo fallimento: la storia potrebbe anche essere
interessante (due giovani attratti l’uno dall’altra, s’innamorano e decidono di
crearsi una vita insieme), ma la narrazione è di una lentezza sconfinata e l’interpretazione
dei due protagonisti, Jasmine Trinca e Riccardo Scamarcio, non mi
convince per niente: non fanno altro che urlare (caratteristica che, ormai,
contraddistingue una pellicola drammatica all’italiana che si conviene) per
tutta la durata e, tra un litigio e l’altro, ci sbattono una bella scena di
sesso, così falsa che nemmeno Rocco Siffredi ci crede davvero! Sto ancora
cercando di capire il motivo per la quale nessuno si dovrebbe salvare da solo,
quando invece penso che la solitudine sia la soluzione migliore per sopravvivere
a questa palla al piede: nessuno si salva dai film di Castellitto! Dai Sergio,
provaci ancora!
Voto: 4