L’ANIMO
ROMANTICO DELLA COMMEDIA AMERICANA
Il nostro Paese è sempre stato il re indiscusso della
commedia: De Sica, Risi, Germi, Monicelli, Wertmuller sono solo alcuni dei
registi che hanno reso l’Italia celebre in tutto il Mondo… Perché si, noi la commedia
(una volta) la sapevamo fare bene…Poi negli anni ’80 è entrato in circolo un
nuovo genere, quello della commedia sexy,
cosiddetta perché caratterizzata da storie frivole, spesso banali, ma che
sapevano divertire con semplicità il pubblico italiano. A questo filone devono
la loro fortuna personaggi come Lino Banfi,
Lando Buzzanca o Edwige Fenech, non di certo ricordati per le
loro qualità recitative…E così tutta la storia del famoso cinema italiano è
sfumata nel giro di pochi anni ed è volata verso Paesi più recettivi, che hanno
fatto di questo genere un vero e proprio business che dura fino ad oggi.
Siamo sinceri: gli americani sono dannatamente bravi in
quello che fanno! Il loro modo di fare commedia porta lo spettatore a
divertirsi, senza dover seguire trame intricate; Il pubblico può immedesimarsi
nelle vite dei protagonisti, gioire e soffrire insieme a loro e uscire dalla
sala soddisfatti, perché è nella natura della commedia il dolce lieto fine. Chi non ha mai sospirato quando finalmente
Richard Gere, bello e ricco, dichiara il proprio amore alla giovane
prostituta, Julia Roberts? E adesso non venitemi a dire che non avete mai visto Pretty
Woman, perché non vi crederebbe nessuno: almeno una volta nella vita,
la visione è d’obbligo (perché il cinema è anche questo: poter vedere film
banali con la consapevolezza che per quanto lo siano, diventano così famosi da essere
veri e propri cult).
La regola, poi, che contraddistingue la commedia
americana è sempre la stessa: una donna (possibilmente bella, giovane, che
conduce una vita mediocre e pallosa) che, inizialmente crede di essere
innamorata di un fantastico sconosciuto, ma di cui in realtà non sa
assolutamente niente se non che “è l’uomo
della sua vita”… Caso strano, è che il bello (perché la bellezza maschile è
un tratto assolutamente necessario nella commedia) è anche l’uomo ideale:
ricco, dolce, generoso, protettivo, intelligente, che sa far divertire le donne
e allo stesso tempo le sa amare e ammirare per quello che sono davvero. Poi,
durante lo svolgimento della vicenda accade l’imprevedibile: la donna conosce
il fratello/padre/zio/cugino/amico dell’amato e miracolosamente si rende conto
di essersi solo infatuata del suo amore a prima vista e finisce con l’innamorarsi perdutamente del secondo.
Mettiamo, a questo
punto, due film a confronto: il primo è Stregata dalla luna (Moonstruck), mentre il secondo è Un amore tutto suo (While you were sleeping). Le protagoniste
sono entrambe donne con le stesse caratteristiche: belle (che non amano
apparire per quello che sono fuori, ma per quello che hanno dentro), di
famiglia modesta, con un sogno nel cassetto e con un amore contorto (Cher/Loretta
Castorini decide di sposarsi con Johnny per non rimanere sola, mentre Sandra Bullock/
Lucy Moderatz è innamorata da sempre di un uomo di cui non conosce neanche il
nome, che vede tutti i giorni in stazione). Nel primo caso l’amore, anche se
non si tratta davvero di questo, è corrisposto dal protagonista maschile,
mentre nel secondo il destino della protagonista sembra quello di essere
destinata a desiderare qualcuno di impossibile da raggiungere. Il corso degli
eventi fa si che la trama si ribalti completamente, portando le donne a
ricredersi: l’amore infatti sarà quello che sopraggiungerà quando meno se lo
aspetteranno. Ovviamente, l’uomo in questione avrà tutte quelle qualità che una
donna apprezza
davvero: niente ricchezza, ma gentilezza d’animo, comprensione e spontaneità.
E’ estremamente divertente
pensare che la donna possa essere colpita dal bel tenebroso, facoltoso e che,
per di più, la tratti male: niente di tutto ciò la attrae davvero, nella vita
come nei film. Alla donna piace il vero lieto fine, quello con gli uccellini
cinguettanti e la realizzazione di un sogno: essere amate incondizionatamente.
E voi, cari lettori maschili, lo sapete!