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La Bella e la Bestia

03 Aprile 2017

LA BELLA E LA BESTIA

Il
principe Adam ha tutto ciò che si
possa desiderare dalla vita: un castello, la servitù disposta ad esaudire ogni
sua richiesta e ricchezza. Una sera, durante uno degli ennesimi ricevimenti, si
presenta alla sua porta una vecchia mendicante, che chiede riparo dal freddo
pungente della notte. Il giovane, dopo averla derisa, la caccia via senza
preoccuparsi delle conseguenze del gesto; la donna, che in realtà non è altri
che una maga, si trasforma rivelando il proprio vero aspetto, ma a quel punto per il
principe è troppo tardi: ella, infatti, dopo aver constatato che non c’è amore
nel suo cuore, decide di trasformarlo in un’orrenda bestia e getta un
incantesimo sul castello e su tutti i suoi abitanti. Una rosa è l’unico dono
che gli offre, in modo da ricordargli quanto possa essere cangiante la propria
condizione: se Adam, infatti, fosse riuscito ad innamorarsi ed essere
ricambiato da una giovane prima che l’ultimo petalo fosse caduto, l’incantesimo
si sarebbe spezzato, ma in caso contrario sarebbe rimasto una bestia per
sempre. Con il passare del tempo il principe cade nello sconforto e perde ogni
speranza, ma del resto chi avrebbe mai potuto amare una bestia?

Ho citato volutamente la
frase del narratore della storia nell’originale classico Disney del 1991 per
farvi capire quanto conosco bene il film e quanto gli sono affezionata, quindi
la recensione che vi apprestate a leggere non potrà che contenere belle parole.
Consiglio caldamente a tutti di visionare il film d’animazione prima di aver visto
questa trasposizione, perché, al di là della trama, l’intera vicenda è fedele
al 100% alla versione del ‘91. La pellicola, inizialmente, non doveva essere un
musical, ma il regista Bill Condon
(si, è lo stesso degli ultimi Harry
Potter
) ha insistito per farne una commedia musicale e scelta migliore non
è mai stata fatta: questa storia nasce, ed è a tutti gli effetti, fatta per
essere cantata dall’inizio alla fine. Credetemi, c’è gente che in sala l’ha
fatto! La scelta del cast è, senza dubbio, azzeccata e qui è doveroso spendere
qualche parolina in più su quelli principali:

1)  
Belle, interpretata da Emma Watson,
è una delle poche eroine Disney ad avere un ruolo attivo nella vicenda: qui,
segue anche le orme paterne, diventando inventore della lavatrice. La Watson ha
creato con la sua interpretazione un personaggio delizioso: spontaneo,
falsamente ingenuo, ma forte e coraggioso, pronto a fronteggiare pericoli più
grandi di lei.

2)  
Gaston, interpretato da Luke Evans,
è uno dei pochi villain per i quali si prova una certa simpatia: ex soldato
tornato in patria, è l’idolo di tutte le ragazze del villaggio di Villeneuve,
anche se ignorantotto, è amato e rispettato da tutti, in particolar modo dal
suo fido amico Le Tont (che nel film
è palesemente omosessuale, cosa che ha vietato l’uscita nelle sale di diversi
Paesi del Mondo).

3)  
La bestia/ il principe, interpretati da Dan Stevens,
sono i due protagonisti in opposizione fra loro: uno brutto e spaventoso,
l’altro bello e aitante. La bestia, interamente creata in grafica
computerizzata, inizialmente animalesca nei modi, torna a riacquisire i
comportamenti umani grazie alla bontà di Belle. Il principe, che nella
pellicola, vediamo brevemente nelle parti iniziali e finali, ha tutto fuorché
l’aspetto di un uomo reale: so che nel ‘700 l’uso della barba non era in voga
tra la nobiltà, ma il volto glabro e l’aspetto fanciullesco dell’attore non aiutano a renderlo più affascinante e più bello dell’antagonista
che, qui, è una spanna sopra rispetto a lui.

4)  
Maurice e la servitù del castello: se dovessi fare i nomi delle
star scelte per interpretare i personaggi secondari, rimarremmo qui per lungo
tempo. Vi basti sapere che tra loro c’è Kevin Kline
(fondamentale nella storia, ma alla quale ormai vengono relegate parti sempre
più marginali negli ultimi film), che ha avuto modo di riscattarsi, portando in
scena un padre di Belle affettuoso, ma scaltro (cosa che nel film d’animazione
non è), Lumière impersonato dallo
scozzese Ewan McGregor
(e qui vi consiglio di vedere la versione in lingua originale per sentire
l’accento utilizzato che dovrebbe essere tipicamente francese), Tockins, interpretato da sir Ian McKellen,
che altri non è che l’orologio brontolone e concierge del castello e, per
concludere, la deliziosa Emma Thompson
nel ruolo di Mrs Bric, la teiera
buona, dispensatrice di consigli.

Impossibile
sostenere che questo live action della Bella e la Bestia non l’abbia amato dall’inizio
alla fine, cantando, ridendo e, a volte, commuovendomi nelle scene più
drammatiche, ecco perché lo consiglio davvero a tutti: avrete sicuramente modo
di tornare bambini per 129 minuti.

VOTO: 10