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Kong: Skull Island

10 Marzo 2017

KONG: SKULL ISLAND

Nei primi anni ’70 una
società scientifica conosciuta con il nome di Monarch entra a conoscenza di un’isola misteriosa ancora incontaminata
e, grazie alle sovvenzioni del Governo degli Stati Uniti d’America, il
professor William Randa riunisce un
piccolo gruppo di uomini (militari, scienziati e civili) pronti a partire per
esplorare questa terra. Arrivati a destinazione, non sanno però che le insidie
che li attendono sono parecchie: l’isola è comandata da un enorme gorilla alto
30 metri, noto come Kong. Tuttavia, il vero
problema da affrontare non sarà di certo lo scimmione, quanto altre creature
inimmaginabili…

“Ci risiamo” mi sono detta,
quando sono stata invitata alla prima milanese di questo fanta-kolossal visto e
rivisto in tutte le salse! Fortunatamente, per questa volta, ho avuto modo di
ricredermi e vi spiego brevemente perché:

1)  
La trama è
essenzialmente quasi sempre la stessa: l’uomo entra nel territorio di Kong e, “giustamente” che fa? Tenta di
distruggere tutto e tutti, compreso il povero gorilla. Questa volta però lo sguardo alle bombe americane è molto più duro e, in qualche modo, politico. Messaggini subliminali per Trump?

2)  
Gli effetti
speciali sono davvero notevoli e ben realizzati: il green screen sembra quasi essere
assente, tanto magistralmente viene utilizzato nelle scene di incontro tra il cast e le creature realizzate in CG.

3)  
Il cast è
stellare, come ormai di consueto con queste grandi produzioni hollywoodiane.
Vediamo nei panni dei protagonisti principali Samuel L. Jackson, il villain di turno, Tom Hiddleston, il bel cacciatore senza paura, Brie Larson,
fresca di Oscar, la fotografa pluripremiata alla ricerca di nuove emozioni
(che altri non è che la bionda Jessica Lange di cui Kong
si innamora nel film del 76).

4)  
Finale commovente
(che non spoilererò!), ma purtroppo abbastanza scontato, il che penalizzerà un po’ la pellicola nel momento del giudizio finale.

VOTO: 6