IL “MITO DEL CINEMA ITALIANO” VISTO CON OCCHI
AMERICANI
Gli americani vanno pazzi per il “mito dell’Italia”, perché per loro
rappresenta molti dei traguardi nella quale non sono mai stati bravi ad
eguagliarci, in particolare il cibo e il cinema. Il primo è il fiore all’occhiello
del nostro amato Paese e, giustamente, invidiato in tutto il Mondo (chiedete ad
uno straniero cos’è per lui l’Italia è sicuramente vi risponderà “pizza”), mentre il secondo ha, ahimè,
perso davvero troppi punti rispetto a quello che rappresenta oggi il cinema
americano: ad Hollywood non saranno in grado di farvi una pasta all’amatriciana,
ma (caspita!) i loro film sono nettamente superiori ai nostri e lo dico con
molto rammarico… Il nostro, che era il grande Paese di Fellini, De Sica, Pasolini, Risi, Germi e Antonioni, è diventato
il regno dei fratelli Vanzina, della
coppia (scoppiata) Boldi – De Sica,
delle scosciate Belén Rodrìguez (perché
è un’attrice?) ed Elisabetta Canalis
(un’altra da raccomandare…), del solito “trio alla napoletana”, Salemme – Buccirosso – Casagrande (che,
per carità, simpaticissimi, ma hanno anche rotto…). E sapete qual è la cosa più
buffa in tutto ciò? Gli Stati Uniti ci vedono esattamente come se fossimo
rimasti fermi agli anni ’50 (forse a ragion veduta); Prendete, per esempio, uno
degli ultimi film di Woody Allen, To Rome with Love: una
delle peggiori pellicole del regista statunitense, con diverse storie collegate
tra di loro che come scenario ha la nostra Capitale. La cosa triste che ha reso
il mio giudizio così aspro nei confronti di Allen è essenzialmente una: noi
italiani siamo un popolo di sempliciotti, che amano la buona tavola e le belle
donne, e vestiamo ancora come nel post Seconda Guerra Mondiale.
Un altro dei nostri film tanto acclamati da
Hollywood e ancora poco capito da noi italiani è quello del premio Oscar Paolo Sorrentino, la Grande Bellezza:
film a livello di fotografia girato magistralmente, sembra quasi più un
documentario, un cast notevole di grandi attori italiani (da Servillo a Verdone) e poi una storia pressoché inesistente. Non vi siete mai
chiesti dopo la visione della pellicola, quale fosse la vicenda? Io sto ancora
cercando di capirlo a distanza di due anni… Anche qui abbiamo modo di
riaffermare con certezza la tesi sostenuta poco fa: per gli americani, noi non
siamo altro che un Popolo godereccio, che ama divertirsi a discapito del
proprio Paese. Purtroppo, abbiamo perso credibilità e i film alla Nuovo Cinema Paradiso
rimangono una visione lontana (e antica?). Non siete d’accordo con me? Vi
lascio riflettere, postandovi questa scena (di quasi 8 minuti) che conferma il
mio punto di vista. Buona visione!