47 METRI
Due sorelle decidono di
dedicarsi una vacanza in Messico, lontano dai problemi che una delle due sta
affrontando a causa del fidanzato. Considerata noiosa da quest’ultimo, viene convinta
ad affrontare un’immersione in gabbia al largo dell’Oceano Atlantico per poter
ammirare i grandi squali bianchi. Le cose non potrebbero essere più eccitanti
di così, se non fosse che la gabbia, nella quale le due ragazze si trovano, si
rompe e precipita nelle profondità marine, lasciando le due ad un destino
crudele…
Film prodotto dalla Dimension Films (i veri patiti del
cinema conosceranno bene le case di produzione e sanno che questa notoriamente produce
sempre film horror/thriller), affida la regia ad un cineasta abbastanza
sconosciuto nel panorama cinematografico. La pellicola, inoltre, è piena di
cliché che ormai lo spettatore è stanco di vedere:
–
Il cast
(composto in “47 Metri” da 5 attori in totale) è destinato a soccombere e, caso
strano, l’unica a sopravvivere è l’eroina sfigata che partecipa all’immersione
controvoglia.
–
Le scene
cosiddette di tensione non mettono alcun tipo di ansia: nessun salto dalla
sedia, nessuna suspense, né colpi di scena. Tutto è estremamente prevedibile
dall’inizio alla fine.
–
Il finale è
solo uno degli ennesimi cliché: il regista e gli sceneggiatori non si impegnano
minimamente per concludere la pellicola con una scena che lascia il dubbio o che
faccia prevedere un sequel (e qui dovremmo dire “Grazie a Dio!”).
–
Mandy Moore e Matthew Modine ridotti a film di serie B sono
gli improbabili protagonisti della pellicola.
Noia mortale, non lo consiglio neanche da vedere a casa. Se
siete appassionati dei grandi re del mare, spendete 124 minuti del vostro tempo per guardare il capolavoro
indiscusso e cult di Steven Spielberg
del 1975 “Lo Squalo”.
VOTO: 3